Cosa cambia nel 2022 per le aliquote IRPEF?

Dal giorno 1 gennaio 2022 entra in vigore la riforma IRPEF con l’intenzione del Legislatore di comprimere gli scaglioni e ridurre le aliquote degli scaglioni medio-bassi.

Le nuove aliquote (e scaglioni) IRPEF, in vigore dal 2022, saranno i seguenti:

  • da 0 a 15.000,00 euro: 23%;
  • da 15.00,01 a 28.000,00 euro: 25%;
  • da 28.000,01 a 50.000,00 euro: 35%;
  • da 50.000,01 euro in poi: 43%

Riforma IRPEF 2022 : le nuove aliquote

In sintesi, rispetto alla precedente configurazione, le differenze sono le seguenti:

  • il penultimo scaglione si ferma a 50 mila euro anziché a 55 mila euro;
  • scompare lo scaglione 55 mila – 75 mila euro attualmente tassato al 41%;
  • le due aliquote intermedie del 27% e del 38% si riducono, rispettivamente, al 25% e 35%.
Risparmio medio di 264€ per 27,8 milioni di contribuenti con la nuova IRPEF.

La riforma fiscale inserita nella legge di bilancio 2022 porterà a una riduzione media di prelievo per 27,8 milioni di contribuenti di 264€ ma il vantaggio sarà maggiore per i redditi medio alti, quelli tra i 42mila – 54mila, che dovranno versare all’erario 765€ in meno in media.

Il calcolo arriva direttamente dall’Ufficio parlamentare di Bilancio che in uno studio sottolinea che in questa fascia (pari al 3,3% dei contribuenti), viene concentrato il 14,1% delle risorse.

Di fatto, sottolinea lo studio, i dirigenti avranno in media, una riduzione delle imposte di 368€, oltre il doppio, in termini assoluti, di quella media degli operai, pari a 162€, mentre gli impiegati avranno un taglio delle imposte di 266€.

Impatto della riforma IRPEF sui singoli contribuenti

Lo studio analizza l’impatto della riforma anche rispetto al nucleo familiare, chiarendo che il 20% delle famiglie più povere è «sostanzialmente escluso» dai benefici per effetto dell’incapienza fiscale.

In pratica il 50% dei nuclei in condizione economica meno favorevole «beneficia di circa un quarto delle risorse complessive (circa 1,9 miliardi), mentre il 10% più ricco beneficia di più di un quinto delle risorse (1,6 miliardi)».

Il 20% delle famiglie in condizione economica meno favorevole è di fatto escluso dall’ambito di applicazione dell’Irpef a causa dell’elevato livello dei redditi minimi imponibili e quindi non è coinvolto dalla revisione dell’Irpef.

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