Lavoratori in malattia e controlli

Quali sono i controlli sul lavoratore in malattia che il datore di lavoro può attivare?

Iniziamo col dire che la malattia è un evento morboso di natura non professionale che può decretare la sospensione del rapporto di lavoro. Tale condizione va ad impattare sulla possibilità del lavoratore di poter adempiere ai suoi obblighi contrattuali.

Proprio per questo l’impossibilità sopravvenuta è tutelata con la corresponsione della relativa indennità. Questa, a seconda dei casi, può essere a carico del datore di lavoro oppure a carico INPS.

A fronte di tali presupposti è possibile che si verifichino degli abusi.

Che tipo di controlli si possono attivare nei confronti dei lavoratori in malattia e come funzionano?

Per contrastare eventuali abusi, i datori possono svolgere dei controlli sul lavoratore in malattia, al fine di accertare le loro condizioni di salute. Le opzioni sono sostanzialmente due:

  • la visita fiscale attraverso i servizi preposti dell’INPS
  • l’utilizzo di un investigatore privato.

Il datore di lavoro non è autorizzato ad effettuare accertamenti sulla salute del lavoratore o acquisire informazioni inerenti alla patologia che lo affligge. Gli accertamenti dovranno essere svolti da medici competenti dell’INPS e le visite potranno essere richieste dal datore di lavoro o si potranno palesare in ufficio.

Il lavoratore dovrà comunicare il domicilio nel quale si renderà disponibile ad essere oggetto di visita, inoltre, qualsiasi sua variazione dovrà essere puntualmente segnalata. Le fasce di reperibilità all’interno delle quali si possono palesare le visite di controllo sono: 10.00- 12.00 e 17.00 – 19.00.

Cosa accade in caso di assenza ingiustificata?

Il lavoratore che risulterà assente alla visita di controllo andrà incontro a conseguenze aventi natura retributiva ed eventualmente disciplinare.

Ricordiamo in tal senso che la prima assenza ingiustificata comporterà la perdita dell’indennità per i primi dieci giorni di malattia.

Alla seconda assenza, oltre che i presupposti riconducibili alla prima, si aggiungerà la riduzione del 50% dell’indennità prevista per il restante periodo di malattia.

Infine, alla terza assenza ingiustificata decadrà l’intero trattamento.

Controllare il lavoratore con un investigatore privato, è possibile

La cassazione ha legittimato in una sentenza che il datore di lavoro ha la possibilità di avvalersi di investigatori privati allo scopo di controllare lo stato di salute dei lavoratori in malattia. È accaduto che i lavoratori, che si erano dichiarati in malattia, siano stati sorpresi a dedicarsi ad altre attività durante il loro periodo di (presunta) convalescenza.

Alla stregua delle visite fiscali, anche quelle perpetrate per mezzo di investigatori privati possono condurre all’affermazione di sanzioni disciplinari anche gravi. In alcuni casi possono anche portare all’interruzione del rapporto di lavoro.