La Legge di Bilancio 2023 introduce per l’anno appena cominciato una flat tax incrementale: che cos’è e come funzionerà?

La Legge di bilancio 2023 (L. 197/2022) ha istituito un’imposta sostitutiva all’IRPEF e relative addizionali da applicare sulla quota di reddito maturato nel 2023 in eccedenza rispetto al più elevato tra quelli del triennio precedente.

L’imposta sostitutiva sarà applicabile, salvo proroghe, esclusivamente per l’anno d’imposta 2023 e direttamente nel modello REDDITI PF 2024.

Flat tax incrementale 2023: i soggetti beneficiari

La misura interessa i contribuenti persone fisiche che esercitano attività d’impresa, arti o professioni, a condizione che non applichino il regime forfettario di cui alla L. 190/2014. Sono interessanti dalla nuova misura, pertanto, gli imprenditori e i lavoratori autonomi esercenti attività economiche in forma individuale, con esclusione dei soci di società di persona e di associazioni professionali.

Il calcolo della flat tax incrementale

Presupposto per l’applicazione della tassazione agevolata è il conseguimento, per il periodo d’imposta 2023, di un reddito d’impresa o di lavoro autonomo più elevato rispetto a quelli dichiarati nel triennio 2020-2022.

La base imponibile dell’imposta sostitutiva è determinata, quindi, dalla differenza tra il reddito prodotto nel 2023 e quello più elevato dichiarato negli anni dal 2020 al 2022, decurtata di un importo pari al 5% di quest’ultimo ammontare.

La base imponibile dell’imposta sostitutiva non può comunque superare l’ammontare di € 40.000 e la quota eccedente tale importo resta soggetta ad IRPEF e relative addizionali.

Aliquota d’imposta

Al verificarsi delle condizioni di sopra indicate, può essere applicata l’imposta sostitutiva di IRPEF e relative addizionali, pari al 15%, in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito di cui all’art. 11 del TUIR.

Facciamo un esempio

Un professionista possiede un reddito di lavoro autonomo pari a € 120.000 nel 2023, € 100.000 nel 2022, € 90.000 nel 2021 e € 85.000 nel 2020.

Effettuata la differenza (pari a € 20.000) tra il reddito 2023 (€ 120.000) e quello più elevato dichiarato nel triennio precedente (€ 100.000), occorre operare la decurtazione del 5% calcolata sul reddito più elevato del triennio (€ 100.000 x 5% = € 5.000).

La base imponibile dell’imposta sostitutiva risulta quindi pari a € 15.000 (€ 20.000 – € 5.000) e l’imposta sostitutiva ammonta a € 2.250.

Sulla restante quota di reddito (€ 105.000) resta ferma l’imposizione progressiva (con IRPEF pari a € 38.050, oltre addizionali ipotizzate al 3% per € 3.150), con un risparmio d’imposta complessivo di € 4.650.

La convenienza fiscale

In generale, in presenza di un incremento del reddito 2023 rispetto a quello del triennio precedente, l’imposta sostitutiva è sempre più conveniente.

Il risparmio fiscale è massimo per le fasce reddituali medio-alte con incrementi reddituali che si avvicinano alla soglia massima agevolabile, così da ridurre l’incidenza delle aliquote IRPEF più elevate del 35% e del 43% sulla restante parte di reddito assoggettato a tassazione ordinaria.