Cosa significa Welfare aziendale?

Con il termine Welfare Aziendale – WA- intendiamo l’insieme delle politiche aziendali che mirano ad aumentare il benessere, il senso di appartenenza e il bilanciamento vita privata-lavoro (cd. Work life balance).

Perché solo negli ultimi anni si parla di Welfare?

Solo dal 2016 (vd. Legge di Stabilità 2016), il Legislatore ha accolto nel nostro ordinamento una vera e propria riforma fiscale in tema di WA, ma in realtà già dal primo dopoguerra le aziende più virtuose definivano le migliori politiche di WA possibile.

Un esempio di Welfare aziendale nella storia.

Adriano Olivetti: un precursore del Welfare nel contesto di lavoro!

Nella fabbrica di Ivrea l’imprenditore adottava un sistema di servizi mirati alla persona, alla cura e al benessere delle famiglie dei lavoratori.
La Olivetti ha creato asili e biblioteche vicino alle fabbriche e cercava costantemente di rispondere ai bisogni personali dei dipendenti.

Olivetti pensava infatti che l’unica via percorribile per raggiungere i risultati desiderati fosse la tutela del proprio capitale umano.

Il Welfare aziendale oggi.

Nei primi anni 2000, grazie alle big companies (Apple, Google, Microsoft) si sente finalmente parlare di WA, ma solo negli ultimi anni in Italia è possibile definire con facilità e con costi ridotti ottime politiche di WA.

Ma come si fa un piano Welfare?

Il primo step è la ricognizione degli interessi dei lavoratori. E’ opportuno domandare ai lavoratori: “quali sono i tuoi bisogni?”. Un questionario, anche anonimo è un ottimo strumento. Il successo di una buona politica di WA deriva dalla capacità dell’imprenditore di saper comunicare i benefici del piano di WA.

In secondo luogo, una volta definite le categorie omogenee di lavoratori, l’azienda deve decidere se destinare risorse on top rispetto alla normale retribuzione (vero e genuino welfare aziendale) o se convertire eventuali premi di produttività in WA, lasciando ad esempio libertà di scelta ai dipendenti.

L’azienda potrà definire il proprio piano di WA in modo unilaterale utilizzando lo strumento del regolamento aziendale oppure sottoscrivendo un contratto di II livello con l’ausilio del sindacato (ipotesi più utilizzata in caso di premi di produttività, da non confondere con i servizi di WA).

welfare aziendale
Quali sono gli obiettivi di un piano Welfare aziendale?
  • Sano bilanciamento vita lavorativa e privata (ad. Es. permessi aggiuntivi per figli a carico, politiche di riduzione orario di lavoro ed estensione delle tutele in caso di maternità). 
  • Sviluppo capitale umano (percorsi formazione, anche extraprofessionali e sviluppo delle competenze)
  • Crescita senso di appartenenza (sviluppo identità di gruppo, percorsi di team building e convenzioni con terzi esercizi estese anche alla famiglia).
  • Tutela della famiglia del lavoratore (estensione assistenza sanitaria integrativa, assistenza persone non autosufficienti e servizi di baby-sitting)
  • Benessere e tempo libero (servizi alla persona, viaggi, vacanze, palestra)

Il paniere di beni e servizi di Welfare si può godere tramite rimborso delle spese, voucher e accreditamento di contributi alla previdenza complementare, inoltre sempre più spesso le aziende si affidano a terzi player (piattaforme web di WA) per la gestione amministrativa e commerciale del WA.

Quanto costa un piano di Welfare aziendale?

Il WA costa quanto il valore del bene e servizio fornito al proprio personale. I costi aggiuntivi sono legati ai costi di gestione.
Caratteristica del WA è la completa non concorrenza e deducibilità, nei limiti di Legge, dal reddito di lavoro dipendente e assimilato, inoltre il costo dell’azienda può essere completamente dedotto dal reddito d’impresa in caso di stesura di un regolamento avente efficacia negoziale o in caso di adempimento contrattuale.

Ed esempio se 500,00 euro netti di premio per un dipendente costano mediamente 1.000 Euro all’imprenditore, 500 Euro di welfare aziendale costano all’impresa 500 Euro.